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L’altro aspetto della società dei consumi: dai giornali, arrivano notizie violente e tragiche che vengono dimenticato un giorno dopo l’altro. Dai mass media Warhol ricava quella consapevolezza della catastrofe che segnalerà attraverso alcune delle sue opere più forti, dalle celeberrime sedie elettriche, alle immagini dei criminali più ricercati d’America, agli strumenti della violenza come le pistole e i coltelli.
Per terminare con quello che è stato definito il ritratto che sarà di tutti: il dipinto di un teschio. Di questa violenza rimarrà lui stesso vittima in seguito al celebre attentato che lo ridurrà in fin di vita e di cui rimangono a testimonianza le foto di Avedon.

“Mentre mi sparavano era come se stessi guardando la TV e questa sensazione perdura. I canali cambiano, ma è sempre televisione…Quando mi sono svegliato in quel posto sconosciuto – non sapevo di essere all’ospedale né che avevano sparato a Bobby Kennedy il giorno prima – ho sentito vociferare su migliaia di persone riu nite a pregare nella cattedrale di St. Patrick, poi ho sentito la parola ‘Kennedy’ e questo mi ha riportato al mondo della televisione e in quel momento ho realizzato che ero vivo, e che soffrivo.” Andy Warhol

Skull, 1976
museum moderner kunst stiftung ludwig wien, Vienna
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc, by SIAE 2013


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THE DARK SIDE OF AMERICA

Skull of THE DARK SIDE OF AMERICA

Risoluzione Immagine: 180 x 162

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